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Come abbiamo usato GPT-3: dietro le quinte con l’AI

È arrivato il momento di salutarci: buona estate

Ce l’abbiamo fatta! Abbiamo usato l’intelligenza artificiale di Trenitalia! Anzi no. Stiamo scherzando. La puntata 17 di Tilde è stata condotta dall’intelligenza artificiale di OpenAI, GPT-3, questo lo sapete. È stato un lavorone, ma per capirlo ci vuole qualche spiegazione, sennò sembra davvero che abbiamo giocato con Siri sull’iPhone. Invece, è un po’ più complicato di così: abbiamo fatto molte più cose e le abbiamo spiegate passo passo in questa che è veramente l’ultima puntata della stagione.

In questo lungo dietro le quinte, spieghiamo il perché e il percome di tutto. Da dove siamo partiti (c’è anche il trailer che avevamo preparato all’inizio dell’anno per il primo tentativo andato miseramente in buca), come abbiamo operato e poi perché le reti neurali sono una gran cosa e tutto il lavoro di cesello che c’è stato per consentire al computer di esprimersi al meglio delle sue possibilità.

Attenzione, perché vi spieghiamo non solo come abbiamo fatto a fare la puntata del podcast condotto dall’intelligenza artificiale, ma vi spieghiamo anche come funziona GPT-3 dal punto di vista pratico: non è una cosa che trovate da tutte le parti.

Alla fine siamo riusciti a fare quel che ci interessava, cioè provarci, capire questa cosa e poi condividerla. Secondo noi la volta scorsa abbiamo tirato fuori una chicca di quelle buone, da spiluzzicare con gusto; ne siamo soddisfatti. Però, prima di salutarci e andare in villeggiatura a ricaricare le batterie, ci siamo messi un attimo anche a parlare di libri per l’estate. Li abbiamo indicati qui sotto. Ah, e qui come promesso, ecco l’articolo su Sanantonio di Frédéric Dard di cui parlava Antonio.

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