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Episodio 10
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Sfrutta il (tuo) corpo

“Bisogna avere due vite, due telefoni, due computer, account falsi, mail temporanee, numeri di telefono finti”, disse lui. “Abbracciamoci e precipitiamo insieme nel pozzo della paranoia”, disse l’altro

Ammettiamolo, anzi lo ammette Antonio: siamo un po' in ritardo con la tabella di marcia. Questa puntata doveva uscire prima, ma ci sono stati vari problemi (un progetto che si è speriamo solo temporaneamente arenato, una registrazione venuta male causa poca dimestichezza con il microfono da parte di Antonio) e insomma, rieccoci qua con la decima puntata di Tilde, più tonici che mai. Talmente tonici che Antonio spiega di non riuscire a tener dietro a un amico più anziano e con il bastone durante una camminata pre-lockdown da meno di un quarto d’ora. Riccardo si sente giustamente chiamato in causa e ci regala un bel consiglio su come fare stare meglio: cento euro di nutrizionista e un po' di analisi del sangue per monitorare e capire come va e cosa serve. Spesso abbiamo una pessima qualità della vita che potrebbe essere migliorata con due euro di integratore e un po' più di attenzione. Il tutto permette di sfruttare il nostro corpo a nostro vantaggio, con più energia e più voglia di fare cose. Intanto, ad Antonio è tornato l’acido lattico perché ha registrato per un’ora in piedi.

Con la puntata perduta (the lost podcast, sentite come suona bene?) ci siamo giocati una bella chiacchierata sul podcast du Barack Obama e Bruce Springsteen (che ci piace), su Clubhouse (che alla fine non ci piace: c’è anche la lettera per cancellarsi) e varie altre piccole cose. Però un tema, quello della scrittura e soprattutto della riscrittura, l’abbiamo salvato. E scopriamo che Antonio tiene un diario, anzi ne ha tenuti vari, mentre Riccardo no, ma forse vorrebbe. A cosa serve un diario? Dipende. Il metodo Bullet Journal di Ryder Carroll è un buon punto di partenza, anché perché si torna a scrivere con carta e penna, che non fa mai male. E aiuta a mettere pace nella confusione dentro e fuori di noi.

Abbiamo tirato fuori tantissime altre cose che quasi è un peccato cercare di anticiparle qui: dai dati rubati alle compagnie aeree perché hanno bucato Sita, all’invenzione della gioventù, dal sensore (e il microfono!) piazzato sotto il materasso di Riccardo all’iPhone 12 per fare il dinosauro sulle scale, che è per dire che alla fine torneremo a una architettura client-server, tutto nella nuvola e terminal stupidi che ci riconoscono. Secondo Antonio basterebbe un anello smart che il computer “sente” e tutto automaticamente si configura con i propri dati e preferenze adeguate al contesto. Cioè non ti giochi i dati sanitari e la dichiarazione dei redditi se il sedile dell’auto a noleggio si deve semplicemente mettere nella tua posizione preferita e far partire la tua playlist di Spotify.

Tuttavia, alla fine, sapete cosa? Forse è arrivato il momento di lasciar andare paranoie e temi di basso livello. Dopotutto siamo alle porte di una svolta significativa con Blockchain e decentralizzazione, come è successo nel 1991 quando Linus Torvalds ha annunciato su una mailing list:

Hello everybody out there using minix -

I’m doing a (free) operating system (just a hobby, won’t be big and professional like gnu) for 386(486) AT clones.

Il resto è storia. Quindi, dato che oggi secondo noi ci siamo un’altra volta alla grande svolta, facciamo che non ci perdiamo in chiacchiere e videogiochi. Invece, terremo d’occhio il grande cambiamento. E poi si vedrà.

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