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Vogliamo cambiare prospettiva!

“Quando ero giovane avevo delle velleità”, disse lui. “Sempre meglio della pertosse”, rispose l’altro

Ci siamo. Questa volta ce lo siamo chiesti anche noi: perché parliamo tanto di libri? In realtà, questo è un momento di transizione; c’è un sacco di cose di cui parlare, a cominciare da quella volta che Riccardo s’è iscritto a un corso di lettura e scrittura, e poi c’è da parlare degli sconti di Adelphi, quindi del video di Riccardo che incanta cinquantamila novantamila persone facendo vedere per mezz’ora il terminale e astruse istruzioni tecniche, e ancora del suo fantastico portatilino costruito in casa che è una vera chicca. Questa volta abbiamo anche deciso di cambiare prospettiva. Come si fa? Ce lo ricordano Mark Fisher, i best seller del Rinascimento psichedelico e la consapevolezza che esiste un’altra realtà. Tutto questo vale anche per la rete, ovviamente. Siamo davvero convinti che che Internet sia questo: social e like, like e social? Sbagliato. Cioè, potrebbe essere un’altra cosa. Infatti, secondo noi questa rete di oggi la stiamo vivendo in modo sbagliato. Ma non bisogna solo criticare. Ecco l’idea: i social dovremmo essere noi, non loro. Cioè, ognuno dovrebbe avere il suo sito con le sue cose, e non una foto di qua, un testo di là, e magari il curriculum da un’altra parte. Dovremmo fare da noi, insomma; anche se non è proprio alla portata di tutti, ce ne rendiamo conto.

Ah, quasi dimenticavamo: perdonate, ma questa volta c’è anche un momento lirico in cui si parla di Henry David Thoreau (avete presente Walden o i suoi diari?), ma anche di Oracle con Larry Ellison, e la sua villa da super-miliardario fatta a forma di villaggio giapponese medioevale! E un pochino si parla anche del nuovo sito di Antonio, oltre a mille altre cose che abbiamo detto e altre che avevamo detto ma poi Riccardo le ha tagliate! E ha fatto di molto bene, date retta a un bischero, sennò questo podcast durava un’ora e mezzo. Un po' troppo, no?

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